Revisione dello Statuto dell'Autonomia in attuazione dell'art. 2 della Legge 240/2010
Invito del Rettore
"Lo Statuto (...) è predisposto da apposito organo istituito con decreto rettorale (...) composto da quindici componenti, tra i quali il Rettore con funzioni di presidente, due rappresentanti degli studenti, sei designati dal Senato accademico e sei dal Consiglio di amministrazione"(art. 2, comma 5, Legge 240/2010)Il Rettore dell'Università di Sassari, prof. Attilio Mastino, invita tutte le componenti dell'Ateneo a volersi esprimere inviando contributi alla discussione per la stesura del nuovo Statuto.
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Care colleghe e cari colleghi,
RispondiEliminami permetto alcune rapide osservazioni sulla seconda bozza di Statuto (che mi sono ritrovato e che forse non avrei dovuto avere, ma che penso che sarebbe stato bene se avessi avuto in modo ufficiale e non solo io) certo che se saranno probabilmente inutili, non saranno troppo dannose (sono abbastanza corte, stavolta).
Anzitutto non è rituale il ringraziamento per il tempo, l’impegno e il buon senso che mettete in questo vostro lavoro fatto nell’interesse di noi tutti.
Ho fatto (fare a Word) un rapido calcolo: il testo proposto è del 30% circa più lungo di quello della Costituzione italiana; so che vi è venuto lungo perché avevate poco tempo e che c’è tempo di limare, ma direi che siamo troppo obesi; perché non darsi come obiettivo un testo che contenga non più di un terzo delle parole contenute in quello della Costituzione.
Per la stessa ragione di tempo immagino, trovo molte parole-valigia che se non sono rese operative e concrete rischiano di essere retoriche o senza senso (lascio perdere l’elenco, cito solo l’uso di una parola “difficile” e ambigua come progresso: che vuol dire?).
Trovo sbagliato che non sia previsto un organo di rappresentanza (un’assemblea di Ateneo) vasto e dotati di pochi, ma essenziali poteri di controllo e indirizzo (bilancio, piani strategici, designazioni o elezioni per Senato e Consiglio di amministrazione): sarebbe un elemento di equilibrio e di costruzione e verifica del consenso, darebbe voce a tutte le componenti in modo paritario imporrebbe (uno o al massimo due volte all’anno) una discussione e una riflessione generale.
Trovo sbagliato che vi siano organi separati per studenti e personale (non motivo il perché, ma credo che si possa capirlo); non metterei in Statuto voci specifiche per il garante degli studenti (che per le stesse inespresse ragioni di cui sopra abolirei) e per il direttore generale.
Penso che le indicazioni relative alle modalità di funzionamento dei Dipartimenti debbano essere minime, non solo per un elementare principio di sussidiarietà, ma per aver modo di essere flessibili quando servirà adattarsi (e servirà).
L’indicazione “I docenti inquadrati in uno stesso settore concorsuale afferiscono, di norma, al medesimo Dipartimento, fermo restando che ciascun docente afferisce ad un solo Dipartimento.” è, a mio avviso, sbagliata, inutile e inefficace.
Che non si faccia riferimento alla volontà e all’impegno a eliminare il precariato nella pratica dell’attività lavorativa e nella pianificazione dei bandi di concorso, lo ritengo grave e non corretto eticamente. Si può dire e affermare come principio, definire come obiettivo, verificare con un monitoraggio costante e un rapporto annuale.
Credo anche che si debba dare espressione e sostanza ad alcuni principi etici: bilancio sociale e ambientale, azioni di solidarietà internazionale (penso alle sorelle e ai fratelli del Nord Africa), obiettivi di sostenibilità concreta (riduzione di gas serra, uso di energie alternative, green public procure menti, …).
Non trovo passione nelle parole e nelle ispirazioni del nuovo Statuto, né sofferenza, né indignazione, né speranza, né innovazione: ma forse non ci dovevano essere.
Grazie e scusate.
ABC
Buongiorno a tutti,
RispondiEliminaringrazio la Commissione Statutaria per il notevole lavoro svolto.
Essendo all'estero per un periodo di ricerca per il prossimo mese e mezzo e non potendo partecipare ai prossimi incontri, invio questa breve nota per suggerire un'integrazione all'Articolo 12, dove a mio avviso andrebbe aggiunto un ulteriore comma (il n.5) che reciti quanto segue:
"5. L’Ateneo favorirà la progressione in carriera del personale docente sulla base dei risultati da questo conseguiti nell’ambito della didattica e della ricerca, anche in relazione ai criteri di valutazione stabiliti dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca."
Questo comma dovrebbe riflettere la chiara volontà dell'Ateneo di premiare il merito e l'eccellenza nella ricerca e nell'insegnamento anche in maniera concreta, cioè di progressione in carriera, che di fatto sarebbe l'incentivo migliore per ogni ricercatore. Questo comma sarebbe secondo me di grande stimolo per molti docenti e ricercatori, particolarmente in questo periodo storico, dove alla luce delle recenti riforme si prevedono tagli consistenti dei fondi e, di conseguenza, delle possibilità di futura carriera.
Dal punto di vista della legittimità formale di tale comma, ho avuto un parere positivo da parte del Prof. Dorsogna della Facoltà di Giurisprudenza, che ha ha corretto la mia proposta iniziale trasformandola in quella che ho riportato in questo commento online, quindi non dovrebbero esserci problemi di legittimità formale.
Spero quindi che la Commissione recepisca tale suggerimento. In ogni caso manderò un'email ufficiale alla Commissione in merito.
Nel ringraziare per l'attenzione, porgo i migliori saluti.
Massimo Fragiacomo