Invito del Rettore

"Lo Statuto (...) è predisposto da apposito organo istituito con decreto rettorale (...) composto da quindici componenti, tra i quali il Rettore con funzioni di presidente, due rappresentanti degli studenti, sei designati dal Senato accademico e sei dal Consiglio di amministrazione"
(art. 2, comma 5, Legge 240/2010)
Il Rettore dell'Università di Sassari, prof. Attilio Mastino, invita tutte le componenti dell'Ateneo a volersi esprimere inviando contributi alla discussione per la stesura del nuovo Statuto.

martedì 8 marzo 2011

Secondo incontro della Commissione statutaria

Il 28 febbraio si è riunita la Commissione che ha il compito di redigere il nuovo Statuto dell'Ateneo, in applicazione della Legge 240/2010 di riforma del sistema universitario.

Lunedì 7 marzo la Commissione incontrerà il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo.

6 commenti:

  1. Dalla relazione sulla prima riunione delle
    commissione:
    "Con riferimento ai dipartimenti, si è rilevata una tensione dialettica creata dalla legge, che fa riferimento all'omogeneità dei settori specificando che i dipartimenti debbano comunque fornire almeno un'offerta
    didattica primaria."
    E' possibile avere una traduzione in italiano?
    ....
    Cominciamo bene, chi sa che bel documento in stile burocratico ministeriale che verra' fuori...

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  2. Invece, cominciamo - sì - bene; o almeno penso che non cominciamo male.

    La traduzione in italiano è precisamente quella del resoconto: la legge indica il requisito di "omogeneità" dei settori scientifico-disciplinari nella composizione dei nuovi dipartimenti (Art. 2, punto 2., comma b.); tuttavia, tra le altre funzioni, attribuisce al dipartimento anche quella di svolgimento dell'attività didattica (stesso Art. 2, stesso punto 2, l'immediatamente precedente comma a.).

    Ebbene, se per costruire un'offerta didattica (ad esempio un corso di laurea, per intenderci) spesso debbano concorrere diverse discipline e settori scientifici, è evidente come questo fatto sia, appunto, "in tensione" con il requisito di "omogeneità". Ossia, come non vi sia un facile, triviale ed immediatamente non ambiguo significato che si possa meccanicamente attribuire al termine "omogeneo", almeno a me così pare; e da qui l'aggettivo "dialettica", che è ovviamente un auspicio e un invito a un ragionamento pubblico su questo tema.

    Forse il resoconto poteva essere più chiaro e disteso su questo punto, e per questo, come membro della Commissione, mi voglio scusare con lei. Però, come spero capisce, non vi era in tutto questo nessuna intenzione di usare un linguaggio paludato, tanto meno lo scopo di confondere o offuscare, che a volte lo "stile burocratico ministeriale" che lei menziona deliberatamente persegue.

    Ovviamente, non sono il portavoce della commissione, ma è mia convinzione che la volontà di cominciare ed operare bene accomuni tutti i membri. E tuttavia, per cominciare bene serve essere in due. E allora la vorrei pregare di non formulare prematuramente previsioni di esiti negativi. E le vorrei chiedere, se può e se vuole, di firmare il suo intervento. Penso che prevedere la possibilità di interventi anonimi sia un altro piccolo segno di "apertura", ma spero che lei possa convenire con me che - per molte ragioni - ad un dibattito autenticamente pubblico non giova il velo dell'anonimato.

    Grazie per l'attenzione
    Ivan Blecic

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  3. Caro amico,

    il tema in discussione riguarda l'interpretazione delle affinità dei Settori scientifico-disciplinari ai quali afferiscono i membri del dipartimento, prevista dalla legge 240: è un'affinità finalizzata all'offerta formativa (tutti gli zootecnici di un corso di laurea di agraria insieme)? è un'affinità di settori, finalizzata al servizio che un dipartimento può svolgere entro una scuola-facoltà o dentro più strutture di raccordo (tutti gli zootecnici dell'Ateneo insieme) ?
    E' solo un primo passo verso una discussione che sarà molto più approfondita e fondata sulla realtà esistente.

    Grazie del contributo, saremo più chiari.

    Un affettuoso saluto,

    Attilio Mastino

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  4. Ragazzi della commissione, ho buone notizie per voi:

    http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/2-marzo-2011/referendum-contro-riforma-gelmini-aprile-via-raccolta-firme-190139916232.shtml.

    Ciao. GA

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  5. Caro Giovanni,
    ho paura che una rondine non faccia primavera e che l'iter della legge, come del milleproroghe, andrà avanti. Certo è che se la protesta montasse...
    Grazie per il "ragazzi della commissione" almeno per me immeritato e anacronistico.
    Marco Rendeli

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  6. Copio e incollo dalla terza relazione della Commissione Statutaria:

    “Quel che è certo è che l'afferenza ai dipartimenti non verrà più lasciata alla libera scelta di docenti e ricercatori, come in passato, ma sarà bensì condizionata da parametri predefiniti e regolata da una regia di Ateneo.”

    Vorrei capire meglio il significato di questa affermazione.
    Mi sembrava che le afferenze ai futuri Dipartimenti dovranno seguire delle regole che risponderanno a criteri di affinità scientifico-disciplinare, salvaguardando al tempo stesso le esigenze della didattica.

    Quindi sicuramente ognuno dovrà, prima di chiedere l'afferenza ad un Dipartimento, verificare che essa sia conforme alle regole. Questo per me significa che la scelta di ognuno continuerà ad essere libera, ma ristretta ad un minor numero di Dipartimenti, quelli dove l'afferenza del singolo rispetta i criteri adottati.
    Non pensavo quindi che si arrivasse ad affermare che l'afferenza “non sarà piu lasciata alla libera scelta dei docenti”.
    Anzi, lo spirito del Senato accademico integrato u.s. mi sembrava che andasse nella direzione di interpretare la legge 240 nel modo più liberale possibile.

    Forse è solo una questione di scelta di termini, ma vorrei che questo punto venisse meglio chiarito.

    Grazie.

    Linda Brodo

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