Cari Colleghi e Amici dell’Università di Sassari ,
in allegato copia della proposta di statuto approvata all’unanimità lunedì 11 luglio 2011 dalla Commissione Statutaria: il percorso per arrivare all’approvazione del nuovo statuto è dunque ormai compiuto, con grande soddisfazione da parte di tutto l’Ateneo.
Il risultato, dai giudizi espressi nelle diverse sedi da tanti colleghi, è veramente ottimo e desidero ringraziare il prof. Francesco Morandi e tutti i componenti della Commissione Statutaria per l’impegno assicurato in questi sei mesi così intensi e animati da tante speranze.
A questo punto, inizia una fase nuova e la parola passa definitivamente al Consiglio di Amministrazione ed al Senato Accademico.
Mi auguro che il testo venga adottato rapidamente, evitando ulteriori passaggi negli organi accademici.
In ogni caso c’è tempo per correggere refusi, errori, omissioni, senza stravolgere un documento equilibrato, frutto di tanti incontri e di tante riflessioni.
Come è noto la legge 240 precisa che il nuovo statuto predisposto dalla Commissione statutaria è adottato con delibera del Senato Accademico, previo parere favorevole del Consiglio di Amministrazione.
Il Consiglio di Amministrazione è convocato per le ore 17 di lunedì 18 luglio, il Senato per le ore 17 di martedì 19 luglio.
Se ci fosse necessità di approfondire le osservazioni presentate, metterei in calendario una ulteriore seduta di Consiglio di Amministrazione per venerdì 22 ore 9 e di Senato per lunedì 25 ore 9. Verrà discusso anche il Codice Etico.
Raccomando che tutti gli interventi tengano conto del lavoro fatto e obbediscano al principio di sobrietà e di moderazione.
Verranno prese in considerazione solo osservazioni scritte presentate da Senatori e Consiglieri.
Con viva cordialità.
IL RETTORE
Prof. Attilio Mastino
Prof. Attilio Mastino
Cari padri costituenti,
RispondiEliminaavete scritto un testo che contiene molte cose sagge. Alcune molto importanti - davvero 'fondative' - che poi sono quelle che, a quanto se ne è saputo, hanno suscitato maggiori discussioni. Affinchè, almeno su queste, si possa tener duro ai prossimi passaggi istituzionali, brevemente le accenno.
E' saggia la decisione di comporre strutture di coordinamento il più possibile "leggere" (magnifici, per questo, all'art. 35 comma 1, quel 'possono' e quell''eventuali'), ad evitare, essenzialmente, un gattopardiano ripresentarsi delle Facoltà sotto mentite spoglie, sostanzialmente al fine di mantenere intatto qualche luogo di potere. Visto che siamo costretti ad applicare una legge-bufala, almeno utilizziamone gli spunti migliori.
Saggio è aver voluto definire una "omogeneità" (dei SSD nei Dipartimenti) che la legge lasciava minacciosamente sospesa e che poteva facilmente essere intepretata (e applicata) secondo un modello che, in quanto a considerazione
dell'interdisciplinarietà, oserei definire protonuragico (senza offesa per i protonuragici). Pari, forse, solo al detto (credo abruzzese) "li masculi cu' li masculi, li fimmine cu' li fimmine".
Saggio, proprio perchè in apparenza così poco "saggio", l'aver voluto attribuire alcuni elettorati passivi a TUTTI i docenti. In primo luogo perché taglia le gambe a proteste tipo la mia "NMZ" (cfr. i primi messaggi sul blog): e questo è già un buon segno di accortezza politica. In secondo luogo perché non è affatto pericolosa (come pensa Innocenzi, sempre nel blog) anche perché sappiamo tutti che il Ministero la rigetterà, evitandoci così una sua
difficile applicazione (cfr. Pulina, intervento Assemblea generale del 7 u.s.). La sua saggezza sta proprio nel fatto di voler essere un'aperta
provocazione: sarebbe bene tenerla nel testo (e tenerla ben in vista), come atto di estrema sfida, a distinguerci come Ateneo e a contribuire alla (giusta) fama che il nostro Rettore, con interventi "di rottura" contro la riforma e all'interno della CRUI, sta consolidando.
Sarei intervenuto a stigmatizzare il comma 3 dell'art. 7, che vedeva un Ateneo affannosamente alla rincorsa delle "esigenze del mercato", ad adeguarsi prono alla "realtà socio-economica" (qual essa sia? non vorremmo provare a cambiarla... almeno un pochino?). Invece me lo sono ritrovato ben restaurato (ora è il comma 3 dell'art. 8): non posso che gioirne.
Per tutto questo, e per altro ancora, profondamente vi ringrazio.
GA
LA RICREAZIONE È FINITA
RispondiEliminaAvevo creduto che la Commissione statutaria fosse un organo che predispone lo Statuto e avevo creduto che il dibattito pubblico fosse il metodo attraverso cui si formavano le opinioni e le proposte.
Ringrazio la maggioranza del Senato Accademico per aver curato la mia ingenuità.
Ora mi ricordo che le oligarchie sono indisponibili a mettersi in discussione e sono anche indisponibili a discutere con i “sottoposti”, di qualsiasi fascia.
Non è al Senato, invece, che spetta predisporre lo statuto. Forse è una dei pochi poteri che la ministra Gélmini si è dimenticata di lasciargli.
Spero che la Commissione sappia lasciare al Senato accademico la responsabilità di respingere la proposta di nuovo Statuto, cosa che il Senato ha il potere di fare.
Lo Statuto che sta per essere adottato non deciderà (ma non ne aveva il compito) alcuni importanti dilemmi che la vita reale dell’Ateneo, dei corsi di laurea, degli insegnamenti, avrà presto e concretamente da affrontare. Se la versione finale della bozza sarà adottata senza mutamenti sostanziali, si può comunque prevedere che svolgerà bene la funzione, che gli è propria,di assicurare le condizioni essenziali per affrontarli e risolverli (...).
RispondiEliminaPer leggere l'intero commento:
http://www.uniss.it/documenti/Dopo_lo_Statuto